lunedì 11 febbraio 2013

Giampiero ospite in televisione



Sono stato invitato da Gianluigi Secco alla sua trasmissione “A Marenda coi Belumat” (giunta alla 20ª edizione), andata in onda domenica 10 febbraio 2013, alle 16,30 su Antenna 3 Veneto. L’invito era motivato dal tema in discussione: L’attuale cucina regionale e la cucina di Carnevale.



Ho presentato agli ascoltatori il quadro dell’attuale cucina regionale, che, pur buona e con alcune punte interessanti, non gode fuori regione di grande prestigio e, per di più, dà di sé una brutta immagine con i troppi ristoranti veneziani che prendono per il collo i turisti, specie se stranieri.

Attualmente le cucine più interessanti si trovano nelle province di Belluno e Vicenza, seguono Venezia (con “Cera”, considerato il miglior ristorante italiano di pesce), Padova e Verona; quindi, fanalino di coda, Treviso e Rovigo. 

Ci sono numerosi ristoranti che propongono la cucina del territorio e delle stagioni, quindi la vera cucina veneta, ma i cosiddetti grandi amano per lo più mostrare la bravura e la fantasia dei rispettivi cuochi, con esiti certamente piacevoli, ma che nulla o assai poco hanno a che fare con la cucina veneta e/o italiana.

Per quanto riguarda la cucina di Carnevale, ritenuta “cucina di grasso” in contrapposizione alla cucina della Quaresima, considerata “cucina di magro”, la caratteristica vera è data dal dolce veneziano per antonomasia, la frittella, presente da almeno 800 anni, come attestano le ricette che di secolo in secolo sono apparse nei ricettari che raccontano la tradizione veneziana.



La trasmissione di Gianluigi Secco, che gode di un alto numero di ascoltatori, serve a far riflettere sul valore della tradizione, che non è qualcosa di statico, ma il fondamento sul quale costruire la storia che si evolve col passare delle generazioni. 

La cucina veneta attuale non è quella del secolo scorso, ma l’evoluzione di quella cucina e i turisti, specie gli stranieri che vengono a trovarci, amano gustare la nostra cucina, non la cucina anonima presentata da troppi alberghi sia veneziani che delle località turistiche. 

Fortunatamente ci sono anche cuochi che sanno presentare in modo egregio la vera cucina veneta, ma potrebbero essere di più se vogliamo che il Veneto riacquisti il prestigio che aveva venezia nel Settecento.